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Desalto @ Salone Internazionale del Mobile - Milano 2018

Le ricorrenze sono appuntamenti che servono per ragionare su quanto fatto nel tempo appena trascorso e come procedere fino al prossimo traguardo. Il periodo del Salone del Mobile di Milano è il momento in cui tutto il mondo del design arriva carico di suggestioni e pensieri maturati durante l’anno, che esplodono poi in una continua coreografia inaugurale. Al termine, è il momento della riflessione.
Desalto si presenta al Salone con la scrittura di nuove pagine importanti per descrivere un percorso sempre meglio definito. Inaugura il nuovo showroom in Largo Augusto a Milano: spazio neutro e sfumato che accoglie i classici e le novità di tutta la collezione, reinterpretando l’ambiente ogni volta, con nuove installazioni. Inoltre, da quest’anno, Gordon Guillaumier ne è il nuovo art director, rivelando una filosofia di progetto incline alla ricerca e alla scoperta, piuttosto che prudente e conservativa. E infatti, nuovi materiali arrivano a comporre i progetti, mostrando un’altra anima narrativa, artistica nelle forme e archetipa nella sostanza, nei legni e nei marmi che diventano piani e strutture.

Lo stand espositivo, immaginato e progettato per il Salone del Mobile da Alessandra Dalloli, sembra essere il cristallizzarsi di questa onda emotiva e passionale che sta attraversando Desalto: un momento di contemplazione e privilegiata visione su quanto scorre.
Lo spazio è una scatola monocolore, grigia, e conserva preziose teche espositive, mentre una grande stanza è racchiusa in un parallelepipedo di vetro colore rosa antico.Il visitatore è invitato a procedere in un percorso espositivo quasi museale, complice la luce, che da rarefatta si accende in fasci concentrati che esaltano, oltre agli arredi, gli oggetti e le opere d’arte selezionati da Monti Studio. Anche la grafica, immaginata da Chiara Boselli e sviluppata sulle pareti dello stand, diventa narrazione sul percorso del design che, dal beau geste progettuale, diventa risposta alle domande originate da ogni sfumatura dell’abitare, mentre una linea rosa fluo, lastre in plexy in orizzontale e neon in verticale, disegnano una sorta di skyline ipotetico. Così oggetti, arredi, progettisti, parole e arte si fondono in un unicum, che attraversiamo soffermandoci per brevi istantanee che trattengono il tutto: come il tavolo Clay, incontro tra piano e cono in un punto di equilibrio, o la sedia Paper, origami leggero composto dai lembi che la compongono, oppure Myg, sgabello che traduce la dinamica in lezione di statica.Ogni progetto è il racconto di un rapporto esclusivo tra Desalto, designer e oggetto: un dialogo chiaro e continuo, che carica lo spazio espositivo del pensiero creativo di ognuno. E anche quando la settimana del Salone sarà terminata, e lo stand smontato, questo dialogo proseguirà, ogni volta trascritto in pagine di nuovo e onesto design.



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